Sotto le arcate del Punte Punta Penna, accarezzata dalle acque del Mar Piccolo, galleggia una graziosa casetta con persiane alle finestre, travi in legno e un terrazzino con vista mozzafiato.

La casetta è in stato di abbandono, è vero, ma non manca di esercitare un fascino magnetico, come se fosse avvolta da un alone magico, da uno velo impalpabile e misterioso.

In effetti, un vero e proprio mistero si cela dietro questa casa sulle sponde di Mar Piccolo. Per averne un assaggio, vi basti sapere che viene chiamata comunemente “la casa della Fata Turchina”. Da dove deriva questo appellativo?

Il mistero della palafitta di Taranto

Si racconta che il regista Luigi Comencini sia venuto a Taranto negli anni ’70 per girare una sequenza del film “Le avventure di Pinocchio” e abbia scelto proprio questa casetta sul mare come dimora della Fata Turchina, interpretata da Gina Lollobrigida.

Non si sa con precisione chi abbia dato il via a questa leggenda. È probabile, tuttavia, che la puntata di “Lineablu” del 24 luglio 2004 dal titolo “A bordo della Garibaldi” sia stata cruciale nel diffonderla fra il pubblico tarantino e nell’attribuirle un fondo di credibilità.

Non va poi trascurata una certa somiglianza fra le due strutture. Qui in basso riportiamo una foto della casa originale della fata di Comencini, tratta da un articolo di Cataldo Sferra su Tarantosera del 21 agosto del 2007.


Osservandola attentamente ci si accorge che la similarità è solo apparente e che il contesto paesaggistico non può essere quello di Mar Piccolo.

La vera casa della Fata Turchina

L’articolo infatti chiarisce che la vera casa della Fata Turchina si trova presso il Lago di Martignano a pochi chilometri dal Lago di Bracciano, in provincia di Roma.
La palafitta tarantina, dunque, non è mai stata ambientazione di riprese cinematografiche ed, anzi, nasce come ponte di lancio e collaudo siluri dell’Arsenale:

Nessuno ha mai visto a Taranto Comencini e la Lollobrigida per girare Pinocchio. E’ vero, la casina lancia siluri nei pressi di Punta Penna Pizzone è assai somigliante alla casa della Fata Turchina e a forza di sentirci ripetere che proprio quella era, abbiamo finito un po’ tutti per crederci davvero.

Il valore della casa sul Mar Piccolo per i Tarantini

Questo fiabesco aneddoto, che ha forse a che fare più con Pinocchio che con la Fata, si è diffuso negli ambienti tarantini per più di 10 anni ed è ormai troppo radicato per poterlo estirpare del tutto.

Incuranti delle smentite, i cultori di tradizioni tarantine continuano a tramandare questa leggenda. Potrebbero limitarsi a raccontare che la palafitta, per via della somiglianza con quella del film, è stata ribattezzata “la casa della Fata Turchina”, eppure non si accontentano. Vogliono tutti credere che sia proprio lei, quella vera, e non un pallido surrogato.

Forse è questo il vero mistero che circonda la casetta sul Mar Piccolo: la sua capacità di indurre la gente a credere nelle favole, ad aver fede in qualcosa al di là di ogni evidenza.

Ad alimentare la credenza c’è poi l’aspetto di questa struttura che, senza troppa immaginazione, ha un potenziale turistico enorme. Avvolta nel silenzio e sbiadita dal sole, ha un che di magico e inverosimile, come se vi abitasse per davvero una qualche fata, custode delle acque del Mar Piccolo.

Non appena ci si avvicina, i gabbiani intorno cominciano a stridere come se volessero avvertire qualcuno all’interno del travalicamento di un confine immaginario, di un troppo audace avvicinamento. Saranno solo suggestioni, ma non c’è nulla di male nel sognare.

Fonti:
“La casina della fatina di Pinocchio è in Lazio non nel Mar Piccolo” di Francesca Rana, Nuovo Quotidiano di Puglia

Blog di Gianluca Lovreglio: “Sulle Sponde del Galeso” dal titolo “Pinocchio a Taranto? Una bugia col naso lungo”
Link articolo: http://galaesus.blogspot.it/2014/08/pinocchio-taranto-una-bugia-col-naso.html?m=1

Articolo di Cataldo Sferra, Tarantosera, 21 agosto 2007

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