La maggior parte delle foto contenute in questo post sono state scattate dopo innumerevoli tentativi di ritrarre la fontana Rosa dei Venti senza ospiti indesiderati di contorno. Mi riferisco alle tipiche comparse che sbucano nelle nostre foto amatoriali mentre siamo intenti a fare il click definitivo, quello del “Questo-è-il-momento-giusto”. E invece è il momento sbagliato.

Fare fotografie decenti è una questione di tempismo. Quando controlliamo come sia venuto l’ultimo scatto, ecco che, insospettabili e inopportune, nel piccolo schermo quadrato fanno capolino persone o parti di esse (capocce, braccia, borse et similia) che contaminano l’angolo di mondo che abbiamo catturato con quel click. Non avrebbero dovuto essere lì. Un istante fa non c’erano…

Stessa storia ieri. Macchina fotografica alla mano, mi sono vista all’improvviso circondata da frotte di persone vogliose di farsi un selfie accanto alla fontana Rosa dei Venti. Pazienza, mi son detta, aspetterò che se ne vadano. Le immagini che vedete in questo post sono il risultato di questa attesa e, tutto sommato, sono piuttosto soddisfatta.

A onor del vero, le mie abilità di fotografa c’entrano poco. La fontana Rosa dei venti, in piazza Ebalia, è bella da sé e anche la peggiore inquadratura del mondo non sarebbe riuscita a penalizzarla.

fontana Rosa dei Venti

La fontana in Piazza Ebalia

Piazza Ebalia si trova al centro del Lungomare Vittorio Emanuele III, da cui si gode il panorama del Golfo di Taranto. Ebalia (in latino Oebalia) era l’area da cui si è espansa Taranto e il suo nome deriva da Ebalo, un leggendario re di Sparta.

I poeti latini chiamavano infatti la città dei due mari “Oebalia arx” e i suoi abitanti – insieme all’intera stirpe degli spartani – venivano definiti “Ebalidi”.

Un po’ di gossip. Insieme a Gorgofone, il re Ebalo che dà il nome alla piazza generò Tindaro, il quale, a sua volta, diede alla luce Elena, sì, la famosa e bellissima Elena sposata dallo spartano Menelao e trascinata da Paride a Troia. Fu proprio questo rapimento a dare inizio, secondo la mitologia, alla guerra narrata da Omero nell’Iliade.

Sul bordo esterno della vasca della fontana è riportata una iscrizione in latinoet adversis ventis impavide navigabimus”, che tradotto significa:

Anche con venti avversi coraggiosamente navigheremo.

Storia della fontana Rosa dei Venti

La fontana “Rosa dei Venti” fu costruita su progetto dell’architetto Brunetti grazie ad una donazione dell’Acquedotto Pugliese, ed inaugurata il 4 giugno 1953 per onorare la tradizione marinara della città.

Deve il suo nome alle otto teste poste ai bordi del cerchio centrale, rappresentanti i venti che soffiano su Taranto e che ne regolano il clima: Tramontana, Grecale, Levante, Scirocco, Ostro, Libeccio, Ponente, Maestrale.

Dopo la sua realizzazione, l’opera venne però abbandonata a se stessa e si rese necessario un ulteriore intervento per riportarla allo stato originario.

Il 20 Marzo 1994 la città si raccolse attorno alla fontana “Rosa dei Venti“ per festeggiarne la riapertura.

La fontana funziona a turbine elettriche ed ha un altissimo getto centrale più 21 zampilli verticali che di sera si colorano di varie tinte. Lo spettacolo è davvero suggestivo. Godetevelo nelle foto in basso…

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