Vi siete mai chiesti perché il delfino è il simbolo di Taranto? Se la risposta è sì e fremete dal desiderio di conoscere la verità, violerò tutte le leggi della suspence e della tensione narrativa fornendovi sin dal principio tutte le risposte a questa domanda:
- nelle leggende che si raccontano su Taranto compare sempre un delfino;
- il Golfo di Taranto ospita delfini da oltre 4 mila anni e ancora oggi è tutt’altro che raro avvistarli non troppo lontano dalla città.
Il delfino nelle leggende su Taranto
Cosa hanno in comune Taras, Falanto e Arione? No, non avevano lo stesso fornitore di tuniche e clamidi.
Se avete letto i precedenti post di Taranto Magna (l’avete fatto, VERO???), avrete notato che questi tre personaggi sono accomunati dal fatto di essersi imbattuti in un delfino nel corso delle loro avventure.
Appare un delfino mentre Taras fa sacrifici presso un fiume in onore del padre Nettuno.
Ce n’è uno che giunge in soccorso di Falanto durante un naufragio. E quando, nella traversata da Taranto a Corinto, Arione si tuffa in alto mare per sfuggire ai suoi aguzzini, indovinate chi conduce il citarista sano e salvo a riva? Bravi, un delfino.
Ora, non può trattarsi di una coincidenza. Se tre uomini, la cui storia è legata a Taranto, hanno incontrato a distanza di secoli l’uno dall’altro lo stesso genere di mammifero (fra migliaia di specie animali papabili), ci sarà senz’altro una ragione, una premeditazione. Non potete dirmi che il delfino passava di là per caso… è contrario a ogni statistica.
Sono andata perciò alla ricerca di notizie che motivassero questa sospetta ricorrenza e spiegassero cosa il delfino rappresentasse nella simbologia del passato.
Oggi si associa al simpatico mammifero una serie di virtù, prime fra tutte l’intelligenza. Ma gli abitanti dell’antica Grecia quale significato attribuivano a una sua apparizione? State a sentire.
Il delfino, simbolo del favore degli dei
Secondo le tradizioni elleniche, vedere un delfino era segno di buon augurio. Il delfino rappresentava la manifestazione della volontà di Apollo, il dio degli oracoli (il celebre oracolo di Delfi, da cui delfino, appunto) e il protettore dei naviganti.
Una delle leggende tramandateci da Omero racconta infatti che Apollo abbia scelto proprio le sembianze di un delfino per salvare dalla tempesta una nave di mercanti cretesi, dirottandola nel luogo in cui si trovava il tempio di Delfi. Nominò poi i membri dell’equipaggio custodi del santuario e interpreti dei suoi oracoli.
E poiché mi avete visto pel tempestoso mare prendere le forme di un delfino per slanciarmi sulla vostra nave, invocatemi sotto il nome di Delfico, e il tempio di Delfo sarà celebre.
Anche Nettuno veniva rappresentato sotto forma di delfino dai greci e, anzi, questo animale faceva coppia fissa con il tridente nell’iconografia del dio del mare. Il delfino incarnava Nettuno, era il re delle creature marine come il leone lo era di quelle terrestri.
Ma l’associazione con Taranto?
Ora ci arrivo. Come senz’altro saprete, Taranto era la Capitale della Magna Grecia. La sua posizione geografica le permetteva di esercitare un controllo sul mare davvero invidiabile, e questo aveva favorito il fiorire del commercio, dell’economia e, in conseguenza, dell’arte e della cultura.
Ad una città di questo calibro dovevano essere trovate origini divine che testimoniassero che era nata sotto una buona stella, col beneplacito di Apollo in persona, il protettore dei naviganti, o di Nettuno, dio del mare.
Per questo i greci diedero vita a queste meravigliose leggende, e si servirono del delfino per dimostrare il favore degli dei alla fondazione della città.
I delfini nel Golfo di Taranto oggi
Osservare i delfini, vederli lambire la nave o saltare come esperti acrobati nell’acqua, è un privilegio che in pochi si possono permettere. E chi vive a Taranto o viene da queste parti per le vacanze, può farlo eccome.
Nel Golfo di Taranto i delfini hanno trovato il loro habitat ideale per via dell’abbondanza in queste acque di pesce azzurro di cui vanno letteralmente ghiotti. L’hanno scelta come loro casa da oltre 4 mila anni.
Le specie più comuni sono le stanelle striate e per poterle ammirare è sufficiente contattare il team dello Jonian Dolphin Conservation, un’associazione scientifica che si occupa dal 2009 di studiare e classificare i cetacei dello Ionio attraverso escursioni esplorative a bordo del catamarano “Taras”.
In più del 90% delle uscite in mare è stato possibile osservare i delfini mentre nuotano e sollevano simpatici schizzi, e neanche troppo lontano dalla città.
Se siete interessati a viaggiare sulle rotte dei delfini e a trascorrere una giornata diversa dal solito, troverete tutte le informazioni utili sul sito dello Jonian Dolphin Conservation che vi segnalo con piacere, e dai cui ho anche preso in prestito le foto a corredo di questo post.
Tutte le foto sono tratte dalla pagina Facebook di Jonian Dolphin Conservation
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