Il panzerotto tarantino è un biglietto sola andata per il paradiso. E’ una curva generosa che raddrizza ogni cosa, una mezzaluna che riscalda il cuore anche a chi ha la luna storta.
Preparato fritto o al forno, è perfetto per chi lo abbina con birra, calcio e divano, come per chi si trova a spasso per la città e viene colto da un languore improvviso, a cui fa eco quello di un amico.
A Taranto è chiamato “panzerotto”, nel Salento è più noto come “calzone”. Ma che cos’è un nome? Quello che chiamiamo “panzerotto” anche con un altro nome avrebbe il suo profumo, direbbe la Capuleti di noialtri.
Luna dorata che al posto dell’oro ha l’impasto del pane senza per questo perdere in valore. Morbido fagotto il cui travolgente ripieno ha sporcato più maglioni di quelli prodotti dalla famiglia Benetton.
Sì, parliamo del ripieno. Pomodoro e mozzarella, per chi ama il classico; provola e mortadella, aggiunta di olive, acciughe e capperi per chi lo favorisce nelle sue sfiziose varianti.
Consigli di degustazione del panzerotto tarantino
Il ripieno del panzerotto tarantino tende a fuoriscire a ogni morso come lava profumata da un cratere. Ecco perché imparare a mangiare un panzerotto è una vera e propria arte: ogni famelico boccone deve essere proteso a non disperdere la sua generosa farcitura.
Si comincia con la ricerca vorace del primo contatto con pomodoro e mozzarella. Si prosegue al centro con morsi più timidi e discreti per non scottarsi la lingua e prolungare il piacere. E all’apice della degustazione, tutto si conclude come è cominciato, con un ultimo boccone alla punta dorata.
I panzerotti sono graditi invitati alle serate tra amici e alle feste di compleanno, ma sono i primi ad andarsene: serviti caldi, vanno letteralmente a ruba.
Ok che parliamo di un prodotto genericamente pugliese, ok che noi Tarantini non possiamo rivendicarne la paternità assoluta, ma arrendiamoci all’evidenza:
Siamo fatti della stessa pasta di cui sono fatti i panzerotti.
La ricetta (circa 20 panzerotti):
570 gr di acqua, 1Kg di farina doppio zero, 1 cubetto di lievito fresco, 15 gr di olio extravergine di oliva, 20 gr di sale grosso, 10 gr di zucchero, 500 gr di mozzarella, 200 ml di salsa di pomodoro, sale e origano q.b., olio di oliva.
Versare la farina in un recipiente, aggiungere lo zucchero, un pizzico di sale e il lievito sciolto in precedenza in acqua tiepida. Iniziare a impastare versando l’acqua a poco a poco e formare con le mani un impasto senza grumi. Aggiungere un filo d’olio, trasferire l’impasto su una spianatoia e lavorarlo ancora un po’. Ricavare una ventina di palline e lasciarle lievitare per circa 2 ore in un ambiente coperto e poco illuminato.
Preparazione del ripieno del panzarotto tarantino
Tagliare a dadini la mozzarella e unirla alla salsa di pomodoro, quindi aggiungere sale e origano quanto basta. Quando le palline saranno lievitate, dare forma ai panzerotti. Stendere ciascuna pallina con il mattarello fino a ottenere una sfoglia non troppo spessa.
Versare su ciascuna sfoglia il ripieno e ripiegarla a mezzaluna; chiudere con una forchetta i bordi per evitare che la farcitura fuoriesca durante la cottura.
Friggere i panzerotti in abbondante olio o, in alternativa, infornarli a 220 gradi per 20 minuti. Buon Appetito!
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