Le “chiancaredde”, dette anche orecchiette tarantine, sono una tipologia di pasta (rigorosamente fatta in casa) tipica della città dei due mari e, mi permetto di aggiungere, la prova che esiste un Dio.
L’impasto di acqua e farina con cui sono preparate ha impiastricciato le mani delle nonne di almeno 10 generazioni. Diffidate delle nonne che non sono capaci di prepararle.
A proposito, come si preparano? Il composto di acqua e farina viene steso sullo spianatoio con il mattarello e tagliato in strisce sottili. Il movimento veloce del pollice serve a dare loro la tipica forma concava.
Sono ottime con il sugo di pomodoro fresco, il quale viene esaltato dalla porosità delle chiancaredde che lo assorbono e ne rendono più intenso il sapore.
L’aggiunta di una foglia di basilico dà un tocco profumato al piatto, che può essere ulteriormente valorizzato da una spolverata di formaggio. Consiglio cacioricotta, pecorino o parmigiano in questo ordine di preferenza.
Le orecchiette con le cime di rapa, poi, sono a dir poco sublimi!
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