Il Monumento al Marinaio e’ uno degli emblemi della citta’ di Taranto e si staglia con i suoi 7 metri di altezza sul corso Due Mari, nel borgo nuovo.

La nitidezza dei suoi contorni risalta sullo sfondo del cielo e, sotto le vaghe sembianze di una stella, cattura lo sguardo di chi percorre il Ponte Girevole. O, meglio, una stella e’ cio’ che pare a me di vedere guardando la scultura da lontano (e con un po’ di fantasia), ma puo’ darsi che sia un principio di miopia o il solito vizio di vedere un senso che non esiste dietro a ogni cosa che esiste.
Bando alle ciance, scopriamo insieme quale storia c’e’ dietro alla realizzazione del monumento.

monumento al marinaio

Il fascino del Monumento al Marinaio

La scultura raffigura due marinai in procinto di salutare, con il berretto alla mano, le navi in partenza alla volta del Mar Grande, o di accoglierne con gioia il ritorno in porto.

Penso che sia proprio nell’ambivalenza di questo messaggio e nella sua capacita’ di infondere buonumore o nostalgia, a seconda dei casi, che risieda il fascino di tale monumento, un fascino che sembra sprigionarsi solo in chi lo osserva dal mare.

Badate bene: guardarlo dal Ponte Girevole o scorgerne i lineamenti passeggiando sul Lungomare non produce lo stesso effetto. Per subire il fascino di cui parlo e’ condizione irrinunciabile rivolgere lo sguardo ai due marinai mentre si navigano le acque su cui affacciano. Poi non dite che non vi avevo avvertito.

monumento_marinai

La predisposizione d’animo di chi passa attraverso il canale navigabile sembra infatti venir accentuata e portata al parossismo alla vista della scultura. Chi e’ triste per la partenza sara’ piu’ triste. Chi e’ felice per il ritorno a casa, lo sara’ in misura maggiore alla vista del saluto accogliente dei due marinai.

Tranquilli, potrete sperimentare voi stessi l’ “effetto amplificatore” suscitato dalla scultura anche se nella vita non indossate la divisa del marinaio. Come? Facendo una minicrociera sulla Nave Cala Junco, i cui itinerari consentono a tutti di godere dello spettacolo di Taranto vista dal mare. Ve la consiglio spassionatamente.

L’iscrizione sul Monumento al marinaio

Il piedistallo su cui poggia il “Monumento al marinaio” riporta la seguente iscrizione:

Ai marinai delle forze navali italiane.
L’Amm. D’Armata A. Iachino – II Guerra Mondiale 1940-43.

Proprio questa iscrizione ha suscitato in me una certa curiosita’. Chi era Angelo Iachino? E per quale ragione ha deciso di donare alla citta’ questo monumento?

Ecco cosa ho scoperto. La scultura in bronzo fu realizzata nel 1974 da Vittorio di Cobertaldo per volonta’ dell’Ammiraglio Angelo Iachino che trovo’ in essa un modo per commemorare i marinai caduti in guerra durante la cosiddetta “Notte di Taranto”.

marinai taranto

La storia del Monumento al marinaio: la “Notte di Taranto”

Era la notte fra l’11 e il 12 novembre 1940. La citta’ venne all’improvviso scossa da cupi boati.

La Royal Navy britannica, guidata dall’ammiraglio Andrew Cunningham, scaglio’ un attacco aereo sulla base navale di Taranto per difendere i convogli inglesi in partenza dall’Egitto.

Il siluramento ebbe inizio circa alle ore 23:00, quando nel porto di Taranto si trovavano riunite navi da guerra, incrociatori pesanti e leggeri e diversi cacciatorpediniere.

Per usare un’espressione dell’ammiraglio Cunningham:

Tutti i fagiani erano nel nido.

Lo scontro duro’ circa 90 minuti e la base navale di Taranto riporto’ diversi danni. Fra questi, lo squarcio della fiancata sinistra della nave “Cavour” che, il giorno seguente, venne trovata riversa su un lato dai cittadini che si affacciarono sul lungomare.

Per lungo tempo hanno serpeggiato in citta’ le voci di un atto di tradimento da parte degli alti gradi della nostra Regia Marina, ma non ci sono prove acclarate.

Questo triste episodio che ha visto protagonista Taranto non e’ tra i piu’ noti della Seconda Guerra Mondiale, eppure segno’ una svolta storica nel modo di condurre la guerra sul mare, dimostrando la supremazia dell’aviazione. Da allora, le portaerei divennero decisive nel delineare l’esito di uno scontro militare:

Taranto e la notte dell’11-12 novembre 1940 dovrebbero essere ricordate per sempre, per aver dimostrato una volta per tutte come la Marina abbia nella flotta aerea la sua arma piu’ devastante.
Ammiraglio Andrew Cunningham

Ho trovato su Youtube il racconto della notte fra l’11 e il 12 novembre 1940 da parte di una testimone dell’epoca, Maria Petrelli. Il padre, al momento del siluramento, si trovava sulla nave Cavour e tutta la famiglia era in pensiero per lui mentre aspettava il ritorno della tranquillita’ della notte nella cantina di casa. Cliccate sul pulsante per ascoltare la sua testimonianza.

E voi conoscevate la storia del Monumento al marinaio? E della “Notte di Taranto”?

Fatemi sapere cosa ne pensate!

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